La sonnambula

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Vincenzo Bellini: La sonnambula (versione concertistica)

 

Quattro anni prima di Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, La sonnambula di Vincenzo Bellini arrivò sulla scena. La formula vincente è la stessa: grande amore, gelosia e musica bellissima. Tuttavia, si tratta di una storia semi-seria. Anche se alla fine la situazione sembra senza speranza (la protagonista viene sorpresa nelle sue escursioni notturne), follia e morte non fanno parte della conclusione. In realtà, tutto è piuttosto innocuo e gli amanti si riuniscono sulla Terra, non solo in cielo.

 

 

Trama

La scena rappresenta un villaggio della Svizzera. Epoca imprecisata.

 

Atto I

Quadro primo: Villaggio. In fondo al teatro si scorge il mulino di Teresa: un torrente ne fa girare la ruota.
Si festeggiano le future nozze fra Elvino e Amina, un'orfana allevata dalla mugnaia Teresa. L'unica ad essere scontenta, perché innamorata anche essa del giovane possidente, è Lisa, che dal canto suo rifiuta le profferte amorose di Alessio, un altro giovane del villaggio.

Al villaggio giunge un nobiluomo, che mostra di conoscere assai bene quei luoghi, ma che nessuno dei villici riconosce. Si tratta del conte Rodolfo, figlio del defunto signore del castello. Il gentiluomo, che si stabilisce nella locanda di Lisa, rivolge alcuni complimenti ad Amina, dicendole che il suo viso le ricorda quello di una donna che egli aveva conosciuto molti anni prima. Prima di salutarlo, i villici lo avvertono che il paese è popolato dalla sinistra presenza di un fantasma, ma il colto signore giudica le loro parole frutto di pura superstizione. Le lusinghe del Conte hanno frattanto destato la gelosia di Elvino che, rimasto solo con lei, rimprovera la promessa sposa.

 

Quadro secondo: Stanza nell'osteria. Di fronte una finestra: da un lato porta d'ingresso: dall'altro un gabinetto. Avvi un sofà e un tavolino.
Nelle sue stanze, il conte Rodolfo è intento a corteggiare Lisa. Quando s'odono dei passi, l'ostessa fugge precipitosamente, ma prima riconosce Amina, che in stato di sonnambulismo sta recandosi nella stanza del Conte. La sonnambula si rivolge affettuosamente al nobiluomo, invocando il nome del futuro sposo, descrivendo rapita la prossima cerimonia delle sue nozze e infine chiedendogli di abbracciarla. Rodolfo dapprima non sa che fare. Il gentiluomo decide quindi di non approfittare della situazione e abbandona la stanza senza svegliare la sonnambula. Nel frattempo un gruppo di villici sopraggiunge alla locanda per salutare il conte (di cui ha finalmente scoperto l'identità); Lisa, maliziosamente, conduce tutti alla stanza di Rodolfo, dove sorprendono la giovane Amina adagiata sul divano. Lo sconcerto è generale. Elvino, sconvolto, rompe il fidanzamento, mentre la ragazza, destatasi, inconsapevole di quanto è accaduto, non può trovare parole per giustificarsi.

 

Atto II

Quadro primo: Ombrosa Valletta fra il Villaggio e il Castello.

Mentre un gruppo di villici si reca dal Conte per convincerlo a prendere le sue difese, Amina cerca consolazione nell'affetto della madre. Amina si imbatte in Elvino che, straziato per gli avvenimenti, le ricorda come lo abbia reso il più infelice tra gli uomini e le strappa l'anello di fidanzamento.

 

Quadro secondo: Villaggio come nell'atto I. In fondo al teatro si scorge il mulino di Teresa: un torrente ne fa girare la ruota.

Invano il conte Rodolfo tenta di spiegare ai villici cosa sia il sonnambulismo e di far recedere Elvino dalle sue posizioni. Il giovane, per ripicca, ha ormai deciso di andare a nozze con l'ostessa Lisa. Il paese è quindi nuovamente in festa in vista di una nuova possibile cerimonia nuziale, ma quando Lisa ed Elvino passano davanti al mulino di Teresa, la donna accusa Lisa di essere incorsa nella stessa colpa attribuita ad Amina, portando come prova un fazzoletto appartenuto all'ostessa e trovato nella stanza del conte Rodolfo.

Elvino si sente nuovamente tradito, quando fra la meraviglia generale, si vede Amina camminare in stato di sonnambulismo sul cornicione del tetto di casa. È la prova che il conte Rodolfo aveva ragione. Contemplando il fiore appassito che Elvino le aveva donato il giorno prima, la sonnambula canta il suo amore infelice ("Ah! non credea mirarti"), ascoltata da tutti, e quando si desta può finalmente riabbracciare l'amato Elvino. Il villaggio, nuovamente in festa, si prepara per le tanto sospirate nozze.

Programma e cast

Direzione musicale: Francesco Lanzillotta
Amina: Jessica Pratt
Elvino: Francesco Demuro
Lisa: Sarah Dufresne
Rodolfo: Adolfo Corrado
Alessio: Pawel Horodyski
Teresa: Valentina Pernozzoli
Orchestra e Coro delle Festspiele di Tyrol di Erl

Festspielhaus Erl

Festspielhaus

 

Il nuovo teatro del festival dispone di 862 posti – 732 in tribuna fissa e 130 posti mobili nella zona del golfo mistico (con i suoi 160 m² il più grande del mondo) - per una superficie calpestabile totale di 7.000 m². Il Festspielhaus è stato progettato dalla studio Delugan Meissl Associated Architects di Vienna e costruito dall’impresa generale di costruzioni STRABAG (responsabile del progetto: Ing. Georg Höger).

 

Le forme architettoniche del teatro rispettano in tutto e per tutto quelle del Passionsspielhaus e l’estetica paesistica e naturale dei dintorni: d’estate, quando il bianco edificio del Passionsspielhaus è teatro delle rappresentazioni sacre della Passione o sede del Festival del Tirolo Erl, la scura facciata del nuovo edificio andrà ad armonizzarsi perfettamente con lo sfondo delle brune foreste tirolesi, in modo da mettere ancor più in evidenza il Passionsspielhaus. D’inverno succede il contrario: mentre i contorni del Passionsspielhaus sfumano sullo sfondo bianco circostante, i colori scuri del nuovo Festspielhaus spiccheranno sul paesaggio innevato del Tirolo.

 

Il Festspielhaus dispone anche di quelle infrastrutture a lungo assenti nel Passionsspielhaus: grazie ad un foyer, ai guardaroba, ad una scenotecnica moderna, a numerose sale di prova ed estesi locali per ufficio il Festspielhaus garantirà al Festival del Tirolo Erl la cornice ideale per un futuro coronato dal successo.

 

Passionsspielhaus

 

 

Il Passionsspielhaus di Erl fu costruito tra il 1957 ed il 1959 su progetto dell'architetto Robert Schnuller ed è considerato a tutt'oggi un capolavoro dell'acustica e dell'architettura.
Lastruttura si inserisce armoniosamente nell'estetica paesistica e naturale dei dintorni allungando con la sua forma a chiocciola i rilievi circostanti ed integrandoli perfettamente nella pianura. La sua forma straordinaria ed avveniristica ha trasformato l'edificio nel simbolo di Erl. Il Passionsspielhaus è il più grande teatro a platea centrale d'Austria e può ospitare fino a 1500 spettatori. Il palcoscenico a gradini di 25 metri di larghezza rappresenta la cornice ideale per i 500 artisti ed i musicisti dell'Orchestra del Festival del Tirolo Erl che vi si esibisce durante le rappresentazioni liriche, non disponendo il Passionsspielhaus di golfo mistico.

 

Dal 1997 gli spettatori possono ricrearsi nel nuovo angolo buffet. Nel 2003 fu aperta al pubblico la sala artistica - una sala eventi che può ospitare fino a 150 persone. Tra l'ottobre 2006 e l'aprile 2007 sono stati risanati gli impianti idrosanitarî, è stato costruito un golfo mistico provvisto di piattaforma mobile idraulica ed una sottostruttura per il palcoscenico, l'auditorium è stato completamente ripavimentato e dotato di un sistema audio individuale "in cuffia" in lingua inglese, è stata migliorata l'acustica, rimodernati l'impianto di illuminazione a soffitto, la sistemazione esterna, il locale interrato, il chiosco, l'impianto elettrico e di ventilazione nonché risanati i guardaroba ed il vano scale.

 

COME ARRIVARE AD ERL

 

IN MACCHINA

Da nord (Germania, Paesi Bassi)
Autostrada A8 Monaco-Salisburgo, imboccare l'autostrada A93 direzione Kufstein, uscite autostradali Nussdorf/Brannenburg od Oberaudorf/Niederndorf

Da est (Salisburgo, Ausria orientale)
Autostrada A1 direzione Salisburgo, procedere sull'autostrada A8 direzione Monaco di Baviera, imboccare quindi l'autostrada A93 direzione Kufstein, uscite autostradali Nussdorf/Brannenburg od Oberaudorf/Niederdorf

Da sud (Italia)
A22 direzione Brennero, A13 direzione Innsbruck, A12 direzione Kufstein, uscite autostradali Kufstein Nord od Oberaudorf/Niederndorf

Da ovest (Austria occidentale, Svizzera)
A12 direzione Kufstein, uscite autostradali Kufstein Nord od Oberaudorf/Niederndorf

Informazioni sull’obbligo di utilizzo del bollino autostradale in Austria.

Distanze

Monaco di Baviera – Erl 95 km
Salzburg – Erl 95 km
Innsbruck – Erl 85 km

 

IN TRENO

A Kufstein si fermano tutti i treni regionali e a lunga percorrenza. È possibile usufruire del servizio navetta con un preavviso telefonico di almeno 3 giorni: Tourismusverband Ferienland Kufstein

 

VOLI

Aereoporti

Innsbruck (90 km)
Salisburgo (90 km)
Monaco di Baviera (110 km)

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